Luca Piccini vive e lavora a Firenze. Le sue opere sono dei veri 'racconti' illustrati, ispirati a personaggi (reali o immaginari), situazioni, storie che fanno parte del suo bagaglio culturale; storie famose o storie ripescate dall'oblio. Così come ripescati dall'oblio sono molti materiali, oggetti, documenti che utilizza per comporre i suoi assemblage, sempre base di partenza per lo sviluppo pittorico di una sua opera. Un collage perfetto tra creatività e pensiero. (c)Luca Piccini
Photos (C) Luca Piccini - August 2020
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(C) Luca Piccini
Ready Made and Mix Tech on Wood, 25x35
MICHELINA DE CESARE
Non poche donne parteciparono all’avventura dei briganti. La maggioranza di esse scelse di dare supporto ai propri uomini rifugiati sui monti rimanendo a casa. Il loro apporto era indispensabile, per portare viveri e notizie, nascondere e curare i feriti. Ma altre donne, non poche, scelsero di partecipare direttamente alla lotta armata. Probabilmente furono alcune centinaia. Si ricordano, però solo pochi nomi. Tra esse una delle più celebri è Michelina De Cesare. La sua notorietà è dovuta anche al fatto che di lei restano due foto da viva e un’immagine, terribile nella sua crudezza, da morta.
Incontrò Francesco Guerra, capo di una
banda che imperversava nella Terra del Lavoro, denominazione con cui era allora
indicato il territorio che comprendeva ampie zone dell’attuale Lazio
Meridionale, della Campania e del Molise.
Michelina decise di seguire Guerra, e ne divenne la consigliera. Forte della
sua conoscenza dei luoghi, lo aiutò a programmare gli attacchi rivolti ai
soldati italiani, ma anche a molte persone che erano state identificate come
“ricche”.
La sorte che attendeva Michelina è stata simile a quella della maggior parte
delle donne che avevano fatto la sua stessa scelta e che, a seguito di essa,
hanno conosciuto la morte o la carcerazione. La strada del brigantaggio non
permetteva ripensamenti.
Michelina, però, riuscì per ben tre anni a sfuggire al suo destino, nonostante
la caccia molto determinata che venne data alla banda di Guerra.
La donna fu presa solo il 30 agosto 1868 a seguito della delazione di un
massaio di Mignano. Egli, attirato dal compenso promesso a chi avesse passato
informazioni utili alla cattura della banda Guerra aveva avvisato la Guardia
nazionale della loro posizione.
La condanna nei loro confronti era
inappellabile: esse avevano trasgredito alle leggi dello stato e anche a
quelle, non scritte, dei comportamenti di genere.
E, nel caso di Michelina, alle parole fu aggiunto un ultimo oltraggio: il suo
corpo fu esposto nudo nella piazza centrale di Mignano. Oltraggio e monito.
Women’s lost stories
Piccoli palcoscenici si illuminano a narrare storie perdute di donne, o storie di donne perdute… ogni palcoscenico una storia, ogni storia una donna…