LADY LYDA (Ritratto di Dama con Bottoni)




LADY LYDA
(Ritratto di Dama con Bottoni)

Ready-Made and Mix. Tech on Wood, 25x35

Quando Gramsci si scandalizzava della sensualità di Lyda Borelli…

Cronache teatrali dall’«Avanti!», 1916-1920

IN PRINCIPIO ERA IL SESSO…

LYDA BORELLI
...
Andate ad assistere alle recite della Borelli. Avete ancora le orecchie intronate dalle lodi per la Borelli, dalle critiche per le audacie di eleganza della Borelli, per la grande efficacia drammatica della Borelli. Andate ad osservare la proiezione di un film della Borelli. Per una strana fortuna non cadete nel laccio che inconsciamente vi è teso. Rimanete padroni di voi stessi. Potete stabilire in voi stessi un osservatorio. Osservate. Rimanete stupiti. Vi pare incredibile. Poi scrollate le spalle e vi ricordate che qualcuno all’affermazione: in principio era il verbo, ha sostituito l’altra: in principio era il sesso.



Questa donna è un pezzo di umanità preistorica, primordiale. Si dice di ammirarla per la sua arte. Non è vero. Nessuno sa spiegare cosa sia l’arte della Borelli, perché essa non esiste. La Borelli non sa interpretare nessuna creatura diversa da se stessa. Ella scande semplicemente i periodi, non recita. Perciò preferisce le opere in versi, e predilige Sem Benelli, il quale scrive per la musica delle parole piú che per il loro significato rappresentativo. Perciò anche la Borelli è l’artista per eccellenza della film, in cui lingua è solo il corpo umano nella sua plasticità sempre rinnovantesi.
L’elemento «sesso» ha trovato nel palcoscenico la sua moderna possibilità di contatto col pubblico. E ha rapinato le intelligenze. Il caso Borelli, se può essere bello per chi lo suscita, non è certo confortante per chi vi si lascia prendere. L’uomo ha lavorato enormemente per ridurre l’elemento «sesso» ai suoi veri limiti. Lasciare che esso di nuovo si dilati a scapito dell’intelligenza è prova di imbestiamento, non certo di elevazione spirituale.
(16 febbraio 1917)

Antonio Gramsci






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