CADILLAC

 

 

 

 

CADILLAC

©️ Luca Piccini

Ready-Made and Mix Tech on Wood, 25x35

 


 

Cadillac –  di Vinicio Capossela

 

[La canto ai vagabondi

e a chi viene da lontano

lei aveva occhi azzurri

e le croste sulle braccia

ma lui non le vide bene

tagliò corto e si fermò

lei non disse dove andava

salutò e salì su

sulla Cadillac]

 


 

Ahi questa qua

non so proprio dove va

s’è appoggiata allo sportello

addormentata sul più bello

ma in fondo a chi conviene

caricarla non sta bene

lei sta bene come sta

su questa Cadillac

 

lui guardava alla sua strada

al fantasma che ha lasciato

lei cercava il suo passato

e s’è svegliata tutta a un tratto

dice che ha smesso con la roba

è diventata quasi a modo

e a Rimini si sale

su una Cadillac

 


 

E il mare è una coperta

per chi avrà una morte certa

è una stuoia di velluto

per ogni sogno che è caduto

ma non è lui che vorrebbe avere

e non è lei quella a cui pensa

e i ricordi stan parlando

su una Cadillac

 

Ahi questa qua

non so proprio dove va

s’è appoggiata allo sportello

addormentata sul più bello

ma in fondo a chi conviene

caricarla non sta bene

lei sta bene come sta

su questa Cadillac

 

 


 

Quando aveva tredici anni

capelli biondi e gonnellina

e un ragazzo che l’amava

col brutto affare che rubava

lo pescarono di sera

lo portarono in galera

fu duramente interrogato

e se lo ritrovò ammazzato

 

e da allora poverina

alcol, roba e cocaina

il bambino non l’ha avuto

assieme al cuore che ha perduto,

che ho perso pure io

abbandonato e disperato

e ci ritroviamo qua

su questa Cadillac

 

alla prossima stazione

scenderà la sua illusione

ucciso il suo amore dai gendarmi

e l’altra colpa è non amarmi

non resta che farci molti auguri

e avere tempi meno duri

lei scende e se ne va

lei scende e se ne va

lei scende e se ne va

dalla Cadillac

 

 

 

 

 

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